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16/4- Ad Applis di Ovaro la storia dello sci nordico del Comitato FVG
Domani sera l’iniziativa voluta da Manuele Ferrari
Aprile 16, 2010
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16-4-2010 Una serata tutta dedicata allo sci nordico, che porterà sabato 17 aprile ad Applis di Ovaro i protagonisti friulani e comeliani del fondo (ma anche di biathlon, salto e combinata) degli ultimi 70 anni. L’idea è partita da Manuele Ferrari, sindaco di Forni Avoltri ma soprattutto ex atleta nonché responsabile della squadra regionale di biathlon: «Molte persone sentivano l’esigenza di ritrovarsi dopo tanto tempo – racconta Ferrari -. Così ho pensato di organizzare un vero e proprio raduno di sciatori, siano essi campioni oppure, come il sottoscritto, atleti di medio/basso valore». Un’iniziativa che ha avuto un successo clamoroso, perché saliranno in Carnia personaggi che hanno fatto la storia dello sci nordico italiano (e non solo): dalla portabandiera azzurra delle Olimpiadi di Oslo 1952 Fides Romanin a Illdegarda Taffra, da Manuela Di Centa a Gabriella Paruzzi e Silvio Fauner. E poi Roberto Primus, Eliseo Sartor, Roberto De Zolt, Giuseppe Puliè, Annamaria Samassa, Giampaolo e Silvia Rupil, Venanzio Ortis (da buon paluzzano, da piccolo sciava con l’Aldo Moro). Da confermare la presenza di Alessandro Pittin, Maurilio De Zolt e Roberto Cecon, mentre Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer non ci saranno solo perché impegnati in Liguria. «La risposta all’invito mi ha commosso – dice Ferrari -. Tutti hanno capito il significato di questa iniziativa. In particolare ho provato una grandissima emozione nel parlare con Roberto Primus, olimpico nel 1976 e nel 1980, che per me è sempre stato un idolo. Arriverà da Milano, dove risiede, e sono certo che anche altri proveranno le mie sensazioni ad incontrare lui e altri amici che non vedono da tanti anni». Nel corso della serata Ferrari illustrerà un suo ambizioso progetto: «Dalle nostre parti ci sono stati e ci sono tuttora tanti campioni, ma non si è mai pensato di fare qualcosa per ricordare le loro imprese – spiega -. Vorrei quindi creare un museo dello sci nordico, dove poter rivivere i momenti più emozionanti e significativi della storia, con immagini, foto, articoli di giornale ma anche oggetti. Fides Romanin mi ha detto che in qualche angolo della sua casa c’è ancora il maglione indossato durante la sfilata come portabandiera a Oslo e, se lo troverà, sarà ben lieta di metterlo a disposizione del futuro museo. Mi auguro – conclude Ferrari – che l’idea possa andare in porto».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino

nella foto Illdegarda Taffra e Fides Romanin