Home / Notizie
15/11- ALPINO: stagione a forte rischio per Lucia Mazzotti
Sicuri due mesi di stop, poi si valuterà la situazione
Novembre 15, 2007
Image

15-11-2007 Potrebbe essersi già conclusa la stagione di Lucia Mazzotti. Una vera e propria mazzata per la ventiduenne di Fusine, che sta pagando oltre ogni previsione la caduta dello scorso 21 settembre durante un allenamento in Cile. Qualche giorno dopo fu sottoposta ad un’operazione per estrarre il pezzo di rotula conficcatosi nel femore; poi 40 giorni di lontananza dalle nevi e, ad inizio novembre, la bella notizia del ritorno in pista ad Hintertux. La prima giornata sembrava indurre all’ottimismo, ma poi la situazione è decisamente peggiorata: «La mattina successiva il dolore era diventato insopportabile – racconta la Mazzotti -. A quel punto i sanitari hanno deciso che c’era un’unica soluzione: uno stop di due mesi per far sì che la ferita si cicatrizzi definitivamente. In caso contrario sarà necessaria una nuova operazione per effettuare il trapianto di cartilagine sulla rotula».

– Due mesi significa metà gennaio, con la stagione già in fase avanzata.

«Non nascondo che il rischio di rimanere ferma fino al 2008-2009 ci sia, visto che per due mesi dovrò stare quasi completamente ferma, se si escludono piscina e cyclette. Ma comunque a quel punto non mi interesserebbe rientrare a febbraio per fare qualche gara Fis, preferisco sistemare definitivamente il ginocchio. Io mi sarei operata subito, ma mi hanno spiegato che l’intervento è piuttosto delicato, da effettuarsi solo se non ci sono altre strade»

– Come l’hai presa?

«E’ facile immaginarlo, anche perché ci avevo creduto nella possibilità di rientrare in tempo in vista della Coppa del Mondo. Sono stata quattro settimane a Milano facendo fisioterapia per nove ore al giorno, ho fatto di tutto per mantenere il tono muscolare. E’ stata dura, ma ce la volevo fare. Invece…».

– Non per mettere il dito nella piaga, ma in questa stagione avevi anche il posto fisso assicurato nelle discese di Coppa…

«Già. Non vedevo l’ora di andare in Nordamerica. Sognavo fin da bambina di andare ad Aspen, in Colorado, e questa era l’occasione giusta».

– E’ il tuo infortunio più grave?

«Direi di sì. A gennaio 2005 rimasi bloccata per un mese dopo una caduta a Cortina, ma in quel caso, avendo battuto la schiena, più che il dolore ricordo lo spavento».

– Cosa farai in questo periodo?

«Ne aprofitterò per studiare. Mi sono iscritta alla facoltà di Psicologica a Trieste e finora ho dato cinque esami. Vorrei prendere l’indirizzo sportivo, ma se ne parlerà a carriere conclusa».

– Vedrai le prossime gare in televisione?

«Non lo so, anche se credo di sì. Di certo guardarle da casa non sarà piacevole».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino