31-7-2007 Si terranno oggi, martedì 31 luglio, alle 16 i funerali di Juri Puntil, scomparso improvvisamente sabato scorso a soli 35 anni mentre stava tracciando una pista sullo Stelvio.

È stato don Ruggero Marin, parroco del paese, sentita la famiglia, a far allestire la camera ardente all’interno della chiesetta della frazione di Pradumbli, dove Juri viveva con il padre Mirco, la madre Elsa e la sorella Tamara. Nel tempietto della frazione, la salma di Juri arriverà questa mattina, verso le 10. La bara sarà esposta nella navata centrale, affinché i tanti amici e quanto lo conoscevano, possano tributargli l’ultimo saluto prima della cerimonia funebre

Continuano, intanto, ad essere tantissime le manifestazioni di cordoglio provenienti da tutto il mondo dello sci nazionale.
Ecco il ricordo di Mario Fabretto, presidente del Collegio AMSI Friuli Venezia Giulia.

La scomparsa di uno di noi, un maestro di sci, è un evento che ti colpisce sempre nel cuore, tu lo conosca o meno. L’abitudine a rivederci ogni inverno sulle piste, alle gare, di incrociarsi con i propri allievi, di fare quattro chiacchiere al bar, ti fa capire che il prossimo inverno ‘mancherà’ qualche cosa, che un posto, al raduno delle classi, sarà lasciato vuoto. Ma la notizia che Iuri ci ha lasciati ci ha letteralmente ammutoliti, consapevoli che quella giovane vita che si è spenta sulle nevi dello Stelvio, oltre a rappresentare un grande amico per molti di noi, era una parte stessa dello sci, non solo della nostra regione, ma di tutta la Scuola Italiana Sci. Iuri viveva la nostra professione a tutto campo: atleta, maestro, allenatore con importanti risultati agonistici, istruttore nazionale, cioè ‘maestro dei maestri’. Nel 2003 aveva fatto parte del Demo Team Italia in occasione dell’importante manifestazione dell’Interski di Crans Montana, e qualche anno prima aveva rappresentato la Scuola Italiana sci allo Ski Contest di Nosawa Onsen in Giappone. Una figura che faceva onore a tutti i maestri del Friuli Venezia Giulia e che costituiva un esempio da seguire per le nuove generazioni. Docente fisso ai corsi di formazione per nuovi maestri della nostra regione, non perdeva l’occasione per crescere professionalmente ed anche se non aveva avuto l’occasione di ottenere l’abilitazione era anche un ottimo rider sullo snowboard, anzi, fu uno dei primi maestri ad utilizzare questo attrezzo nella nostra regione. Non riusciamo ancora a credere non ci sia più: è più forte di noi pensare sia via, su qualche ghiacciaio, a continuare il suo lavoro, e che un giorno lo ritroveremo di nuovo in pista in mezzo a noi con il suo sorriso, pronto a guidare un nuovo gruppo sulle nevi.
Ciao Iuri, ci mancherai tanto.