25-10-2007 Scadono oggi i 30 giorni dall’operazione al ginocchio sinistro (con l’estrazione del pezzo di rotula che si era conficcato nel femore) alla quale era stata sottoposta Lucia Mazzotti lo scorso 25 settembre.
Un mese era proprio il tempo previsto per il ritorno sugli sci della tarvisiana. L’attesa, però, dovrà essere prolungata, come spiega la stessa ventiduenne azzurra: «Mi prenderò un’altra decina di giorni, perché il dolore è ancora molto forte. Spero di essere pronta per l’uscita sul ghiacciaio del 5 novembre».
L’obiettivo, ovviamente, è partecipare alla trasferta nordamericana di Coppa del Mondo, dove, a partire dal primo dicembre, sono previste quattro prove veloci. «Mi concedo il 50% di possibilità di essere al cancelletto di partenza, anche se i fisioterapisti sono molto più pessimisti – sospira Lucia -. Ce le metterò tutta, anche se sono consapevole che dovrò convivere con il dolore ed effettuare spesso delle infiltrazioni al ginocchio».
Inutile nascondere che il rischio, al momento definibile minimo, di doversi sottoporre nelle prossime settimane o nei prossimi mesi ad un’operazione per il trapianto di cartilagine è da prendere in considerazione, ed è chiaro che, in questo caso, la stagione sarebbe persa. «Ma non ci voglio nemmeno pensare – dice la Mazzotti -. Sarebbe una beffa, considerando che ho il posto fisso nelle discese di Coppa del Mondo grazie al podio nella classifica finale di specialità di Coppa Europa 2006-2007. E’ chiaro, però, che se non fossi pronta nemmeno per le gare di metà dicembre in Val d’Isere, bisognerà pensare a cosa fare».
Nel frattempo Lucia lavora sodo, recandosi a Milano per la rieducazione (nella clinica del professor Schoenhuber, presidente della Commissione medica della Fisi) e nella vicina Warmbad, in Austria, per gli esercizi da effettuare in piscina.

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino