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27/11- ALPINO: Andrea Appierto sogna l’approdo in Coppa Europa
Intervista al ventunenne pordenonese da pochi mesi aggregato al CS Forestale
Novembre 27, 2013
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27-11-2013 Sono tre gli esponenti dello sci alpino cresciuti nella Fisi regionale ed ora inseriti in un gruppo sportivo militare. Si tratta di Jacopo Di Ronco, Emanuele Buzzi e l’ultimo arrivato, il pordenonese Andrea Appierto, aggregato lo scorso giugno al Centro Sportivo Forestale, dove ha trovato proprio il carnico (con il quale si allena) e il sappadino (che lavora con il gruppo azzurro FuturFisi). Appierto, fino a pochi mesi tesserato con lo Sci Club Pordenone, si ritrova ora a vivere un’esperienza tutta nuova, oltre che molto stimolante.

«Mi è piaciuto molto il lavoro svolto in estate – racconta Andrea, 21 anni appena compiuti, studente in Psicologia all’Università di Trieste -. In passato mi sono sempre allenato molto anche a Pordenone, facendo però una preparazione diversa rispetto al resto del gruppo, impegnato nell’atletica. Ad Auronzo, invece, siamo tutti sciatori e ci sproniamo a vicenda, senza dimenticare che c’è stata la possibilità di correre e camminare fra boschi e montagne, una novità per me».

Allenarsi con sciatori di una certa esperienza, come ad esempio Di Ronco, comporta dei vantaggi?

«Certo. Peccato solo che ragazzi come Buzzi e Menegalli si allenino con il gruppo Futurfisi e non con noi. Di fatto a settembre il nostro gruppo di lavoro era composto da tre atleti; non male comunque, visto che avevano a disposizione due allenatori e perciò siamo stati seguiti benissimo».

Come ti trovi con le nuove misure degli sci da gigante, che tante polemiche continuano a creare?

«All’inizio come tutti ho faticato, perché otto metri di raggio di curva in più li senti, eccome. Poi sul ghiacciaio austriaco del Moelltaler abbiamo sciato con ottime condizioni di neve e lì abbiamo lavorato molto sulla profondità di curva. Lo sci va bene con piste buone, ma con neve soffice e buche le cose si complicheranno notevolmente».

Comunque tu sei soprattutto uno slalomista.

«Vero, però l’anno scorso sono migliorato molto in gigante e vorrei puntare anche su questa specialità, ben sapendo che nelle prime gare partirò molto indietro».

Che cosa ti aspetti da questa esperienza? L’arruolamento nella Forestale?

«Non è così semplice, anche perché non so nemmeno se faranno uscire bandi di concorso, considerando l’attuale situazione economica. Inoltre, non facendo più parte della categoria Giovani, dovrei fare podio podio in Coppa Italia o agli Assoluti ed essere convocato in Coppa Europa. Obiettivi quindi complicati. Però conto di fare belle gare in Coppa Italia ed essere convocato per gli slalom di Coppa Europa nelle tappe italiane, quelle che assegnano qualche posto in più alla nazione ospitante».

Nel caso non fossi stato aggregato, avresti comunque proseguito la carriera?

«Sì. Avevo già iniziato a maggio il programma di atletico con il mio preparatore Roberto Belcari e l’allenatore Francesco Ciot».

Quando disputerai la prima gara stagionale?

«Il 30 novembre e il 1. dicembre ci saranno due slalom Fis, validi per la Coppa Italia, in Val Gardena».

Un pordenonese così in alto nello sci alpino è una piacevole sorpresa. C’è anche un pizzico di orgoglio da parte tua?

«Sinceramente non ci avevo nemmeno pensato. Sono fiero di essere entrato in un gruppo sportivo, a prescindere dal fatto che io viva a Pordenone».

di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino