
23-4-2012 Stefano Bar ancora ai vertici mondiali. Il tarvisiano è infatti ritornato sul podio di Coppa del Mondo dello sci di velocità categoria Produzione e precisamente al secondo posto, un anno dopo avere vinto il trofeo a pari merito con lo svedese Lindblom. Sulle nevi svizzere di Verbier, dopo due giorni di inutili tentativi, gli organizzatori dell’ultima tappa di Coppa del mondo sono stati costretti ad arrendersi alle bizze del tempo e a confermare l’ordine d’arrivo dell’unica discesa disputata martedì 17, in cui Bar aveva realizzato la terza velocità (177,2 orari), preceduto dallo svizzero Gregory Meichtry (178,6) – che quindi ha vinto tappa e coppa – e dall’austriaco Muenzer (177,3), ma giungendo davanti a Lindblom che avrebbe potuto insidiare il secondo posto finale del friulano portacolori dello Sc Pordenone. «É indubbiamente un ottimo secondo posto finale – ha commentato Stefano Bar, che proprio martedì ha compiuto 22 anni – , ma chiaramente puntavo alla boccia di cristallo e perciò non posso dire che la stagione sia andata benissimo».
«Purtroppo hanno inciso gli episodi negativi – racconta l’atleta – ; prima l’infortunio a un ginocchio in allenamento a Tarvisio, poi a Vars in Francia ho sbagliato gara e il sesto posto mi ha allontanato dal vertice. A Idre, in Svezia, ero in forma e potevo battere Meichtry, purtroppo una spigolata mi ha costretto a percorrere in piedi il tratto cronometrato e sono giunto terzo il primo giorno e secondo l’indomani, piazzamenti, però, solo utili per l’argento finale».
Alla fine un po’ di rammarico per non avere rivinto la Coppa, Bar non lo nasconde. «Ma sono ugualmente soddisfatto – dice – , perchè le sconfitte insegnano più delle vittorie e io la prossima stagione gareggerò nella massima categoria con i materiali speciali, perciò dovrò fare tesoro anche di questa esperienza che ritengo, nel complesso positiva. Mi sono allenato a puntino grazie a Maurizio Dunnhofer, come ringrazio Promotur per la disponibilità a concedere la pista di allenamento e soprattutto Daniele Pesamosca che ha curato con grande perizia i miei sci e spero di potere contare anche in futuro su queste preziose collaborazioni”.
di Giancarlo Martina, dal Messaggero Veneto



