Solo un anno fa aveva dichiarato di trovare, nel comprensorio del Cimone “L’ambiente giusto e le persone più competenti che hanno plasmato la mia tecnica e mi hanno permesso di arrivare fin dove sono arrivato”. D’altra parte, è in Appennino che l’atleta olimpionico, oggi quarantenne, ritiratosi dall’attività agonistica al termine della stagione 2023-2024, è cresciuto e si è scoperto futuro campione. Ed è su questi monti che non manca di tornare, periodicamente, incontrando i tanti ragazzini e ragazzine che hanno intrapreso e portano avanti il loro percorso agonistico. Non è un caso che una pista nera porti il suo nome: una pista molto tecnica e molto impegnativa che va dai 1.800 metri di Pian Cavallaro ai 1.300 de Le Polle. Ma non è la pista che sceglie per allenarsi. Così anche oggi si è messo alla prova sulla Pelloni in vista del prossimo 8 gennaio, quando farà da apripista nella gara di Coppa del Mondo sulla 3Tre di Campiglio. Una discesa che, come vuole la tradizione, sarà il saluto di un grande campione, una passerella per salutare colleghi, fans, staff … insomma l’intero circo dello sci internazionale.
A tracciare lo Slalom per Razzo è stato Matteo Magnani, allenatore per la categoria Giovani del neonato Club CimonExperience, mentre Ruggero Muzzarelli, tecnico FISI emiliano e ora allenatore responsabile del progetto Centro Sud FISI per lo sci alpino, ha seguito Razzoli nelle sue prestazioni. Durante alcune discese a Giuliano Razzoli si è affiancato Andrea Passino, atleta di origini toscane che però, come Razzoli, sta crescendo sulle piste del Cimone facendo capo, da anni, a sci club modenesi (prima sci club Riolunato, poi Cimone Ski Team e ora CimonExperience) e che è tra i migliori atleti italiani della categoria Aspiranti nati nel 2007/2008.
Gioco forza che ad assistere alle discese del campione e del loro compagno di squadra ci fossero i compagni di quest’ultimo con i quali, a fine allenamento, c’è scappata la foto.