Si fa la storia a Les Tuffes! Per la seconda edizione consecutiva dei Giochi Olimpici Invernali Giovanili la staffetta mista dell’Italia sale sul podio, ma questa volta la medaglia ha un colore ancora più bello, l’oro, conquistato da Martina Trabucchi, Linda Zingerle, Nicolò Betemps e Marco Barale, che sono riusciti a battere l’armata russa, squadra che fin qui aveva dominato il programma del biathlon a queste Olimpiadi Invernali. Un oro conquistato con un finale magistrale di Marco Barale, capace di recuperare oltre 25” al russo Domichek, andando a tutta sugli sci, ma soprattutto non sbagliando nemmeno un colpo al poligono. Una gara perfetta, che gli ha permesso di regalare all’Italia la medaglia del colore più prezioso e completare la splendida prestazione di tutta la squadra azzurra. Addirittura la Russia ha chiuso a 43” di distacco, la Francia terza a 1’28”, Norvegia quinta a 2’25”, Germania settima a 3’48”. Appena sei ricariche utilizzate nel corso della gara, dove di venticinque squadre, appena tre non hanno girato.
Ognuno ha infatti contribuito al meglio a questa storica medaglia. Martina Trabucchi è stata bravissima nella sua prima frazione, chiusa al quarto posto, essendo riuscita addirittura a non utilizzare ricariche e comportandosi bene sugli sci. La valdostana ha dimostrato ancora una volta di non sentire la pressione, l’ideale per un’atleta al lancio. Indescrivibile la frazione di Linda Zingerle, che ha rischiato con le ricariche al primo poligono ma è stata veloce e precisa nell’utilizzarle. Poi è stata perfetta e nell’ultimo giro si è inventata il miracolo, andando addirittura a mangiare 17” alla russa per girare in testa. L’ennesima conferma di un’atleta di talento. Dopo di lei è toccato a Betemps, che si è difeso benissimo, concedendo qualcosa sugli sci, ma non troppo, ma sparando molto bene al poligono, dove ha utilizzato appena due ricariche dimostrando grande solidità, mentre gli altri, a parte il russo Idorov, sono andati in difficoltà, tanto che l’azzurro ha guadagnato secondi su tutti gli avversari, consegnando di fatto il podio all’Italia, cambiando secondo a 25” dal russo e con un ampio vantaggio sulle altre nazioni. Quindi Marco Barale, con il podio ormai certo, ha pensato alla vittoria e l’ha fatto senza sbagliare nulla, portando tutti i suoi avversari a lezione di tiro.
È una pagina bellissima per il biathlon italiano, l’ennesima conferma che l’Italia sta lavorando benissimo nello sport su sci e carabina. La vittoria che arriva da giovani cresciuti in Valle d’Aosta, Alto Adige e Piemonte, seguiti in questa avventura da un responsabile friulano, Daniele Piller Roner, insieme all’altro friulano Romanin, il valdostano Cianciana e il sudtirolese Kuppelwieser, dimostra che il biathlon ha diversi centri in grado di sfornare atleti di livello, come dimostra anche la Squadra A attuale. La strada per questi giovani è ovviamente ancora lunga, di ostacoli nel loro cammino ne troveranno, come è giusto che sia, ma sicuramente c’è una base sulla quale lavorare, investire e sognare.
CLASSIFICA FINALE
1ª Italia 1:10’55.3 (0+6)
2ª Russia +43.7 (1+12)
3ª Francia +1’28.6 (1+13)
4ª Rep. Ceca +2’02.6 (2+14)
5ª Norvegia +2’25.3 (2+16)
6ª Polonia +2’37.1 (0+13)
7ª Germania +3’48.6 (4+10)
8ª Ucraina +3’51.5 (0+10)
9ª Kazakistan +4’47.0 (1+14)
10ª Austria +5’15.8 (4+18)