Mancano davvero poche ore all’inizio dell’avventura olimpica di Sochi. L’Olimpiade: la massima ambizione a cui ogni atleta tende. Il sogno che si avvera per molti ragazzi e ragazze. La magia del vedere sbandierare i cinque cerchi, del vedere accendere la Fiamma della passione sportiva. Momenti unici, indimenticabile, che entrano a far parte del baglio umano di ogni individuo. Ma anche il traguardo di tanto lavoro, di tanti sacrifici, di tanto impegno. Ed ecco allora che la mente torna indietro, come in un film al contrario: riavvolgiamo la nostra mente ed apriamo la valigia dei nostri ricordi. A quando, da bambini, per la prima volta abbiamo iniziato a praticare uno sport. Poi magari lo abbiamo anche cambiato e ne abbiamo scelto un altro. E poi la crescita. Le prime manifestazione agonistiche. Le emozioni di essere in una competizione. Il duro cammino che ogni atleta compie verso le Olimpiadi parte, quasi sempre, da una piccola realtà, fatta di uomini e donne che gratuitamente, insieme ai genitori ed ai famigliari, aiutano a crescere gli atleti. Ci mettono anima e corpo per poter vedere un loro atleta impegnarsi, allenarsi. Gioire perché si è vinto e consolare quando si è perso. Arrabbiarsi perché magari si arriva un po’ in ritardo agli allenamenti. Cercare di far esprimere il massimo delle potenzialità. Ed il cammino, partito da quella minuscola realtà si concretizza quando si arriva ad una Olimpiade. Molti dei nostri atleti, cresciuti nei ranghi degli sci club ed ancora nelle squadre Comitato FISI Alpi Centrali, sono oggi a vivere quell’emozione. Ad essere protagonisti. Allora tutti insieme soffiamo alle loro spalle, ed incitiamoli tutti. Pensando sempre che sono un pò “figli” di tutti noi e per i quali molti uomini e molte donne si sono spesi per poterli crescere e rendere campioni.

Good Luck Guys!

 

 

(foto da fan page di Facebook delle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014)

 

Marco Cerottini

Ufficio stampa Comitato FISI Alpi Centrali

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