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10/2/2013 – FANCHINI: DALLE LACRIME ALLA MEDAGLIA D’ARGENTO
  Quando la determinazione e la grinta hanno la meglio sulla sfortuna. Così potremmo sintetizzare la medaglia d’argento iridata di Nadia Fanchini atleta lombarda, cresciuta sportivamente parlando, fra le fila del Comitato FISI Alpi Centrali.   Le sue lacrime, al termine del supergigante di martedì avevamo commosso tutto il mondo degli sport invernali della Lombardia che oggi ha soffiato alle
Febbraio 10, 2013
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Quando la determinazione e la grinta hanno la meglio sulla sfortuna. Così potremmo sintetizzare la medaglia d’argento iridata di Nadia Fanchini atleta lombarda, cresciuta sportivamente parlando, fra le fila del Comitato FISI Alpi Centrali.

 

Le sue lacrime, al termine del supergigante di martedì avevamo commosso tutto il mondo degli sport invernali della Lombardia che oggi ha soffiato alle sue spalle, facendola arrivare sul grandino più basso del podio in una discesa libera dalle grandi emozioni.

 

La forza, la grinta e la determinazione di questa sciatrice lombarda regala la seconda medaglia alla nazionale italiana in questa esperienza iridata austriaca che ha visto l’Italia come assoluta protagonista sino ad ora.

 

Nessuno avrebbe scommesso sui di lei – dice Franco Zecchini responsabile del settore sci alpino del Comitati FISI Alpi Centrali – ed invece noi che l’abbiamo vista crescere e diventare un’azzurra sapevamo che le lacrime di qualche giorno prima sarebbero state lo stimolo per una grande performance in discesa libera, e la prova di oggi ne è stata la prova. Sono contento ed orgoglioso di questa medaglia d’argento che premia la forza di volontà di Nadia e la determinazione che ha contraddistinto tutto la sua carriera. Ma allo stesso punto, premia anche il lavoro silenzioso degli sci club della nostra regione e l’elevato grado di professionalità della nostra squadra regionale. Poco dopo il termine della gara ho parlato con mamma Giusy e papà Sandro entrambi in lacrime, che mi hanno detto viva le Alpi Centrali”.

 

La Fanchini si è messa alla spalle tutte le sfortune degli ultimi anni così come le prove di Coppa del Mondo di questa stagione. 16 centesimi il gap dalla francese Marion Rolland, che sulla Planai ha un feeling particolare visto che ha sempre vinto, una inezia di fronte alla prova superlativa di questa campionessa forte in gara, ma soprattutto nella vita. Con una prova superba ha fatto vedere di quale pasta è fatta sotto il profilo tecnico. Ma mai come stavolta il colore della medaglia passa in secondo piano, quello che conta è che l’Italia e lo sci mondiale hanno ritrovato una campionessa dimostratasi più forte della sfortuna.

La ritrovata verve della velocità femminile italiana si è concretizzata anche con il nono posto di Elena Fanchini, mentre la bergamasca Sofia Goggia si è fatta sorprendere da un lungo curvone che l’ha praticamente costretta a fermarsi. Il 22simo posto conclusivo non offusca il suo ottimo mondiale per questa ventenne bergamasca. Fuori Daniela Merighetti per una scivolata sull’interno mentre lottava per una posizione di prestigio.