Un salto piuttosto facile affrontato ad alta velocità, la caduta, il dolore. E poi la grande paura. La Coppa del Mondo di slopestyle di Giorgia Bertoncini è finita così, lo scorso 8 febbraio, sulle nevi svizzere di Silvaplana, a 5 chilometri da Saint Moritz. “Un dolore così forte non l’avevo mai provato prima” ci spiega la giovanissima Giorgia, che solo poche ore dopo, in ospedale, ha scoperto di essersi fratturata il femore della gamba sinistra.
“Mi sono spaventata tantissimo perché appena caduta non mi sentivo più le gambe – racconta l’atleta bergamasca che lo scorso 15 dicembre ha debuttato nella competizione mondiale a soli 18 anni -. Poi ha iniziato a salirmi il dolore ma, paradossalmente, non capivo da che parte della gamba arrivasse. Ho chiesto una puntura di morfina ma con il freddo i dottori non sono riusciti a bucarmi la pelle, così ho dovuto sopportare tutto fino all’ospedale, dove sono stata operata”.
Tra le cause dell’incidente che ha messo ko la Bertoncini (e che la terrà lontana dagli sci almeno per altri 3 mesi) ci sarebbe anche il percorso della tappa non proprio preparato ad hoc dagli organizzatori, tant’è vero che il giorno stesso della gara gli atleti hanno avuto a disposizione due soli run come allenamento: “Troppo poco per preparare una tappa così importante – conferma Giorgia -, ma ormai il danno è fatto e ora devo solo pensare a rimettermi in pista il prima possibile. Paura dopo l’infortunio? No, non ne ho. Piuttosto, ho solo voglia di tornare a sciare, di tornare a gareggiare. Anche perché nel febbraio dell’anno prossimo ci saranno le Olimpiadi di Sochi, in Russia, e dopo tutto il lavoro che ho fatto per arrivare qua non posso proprio permettermi di perdermi questo appuntamento”.
Autore: Luca Bassi x Bergamonews



